Riordinamento

Obiettivo fondamentale degli interventi archivistici iniziati nel 2000 è stata la ricostruzione di un’architettura del passato, fatta di memoria, testimonianze e  fonti primarie, indispensabile per fare emergere la trama minuta delle relazioni, delle iniziative, delle scelte programmatiche che hanno consentito la nascita e lo sviluppo a Napoli di una scuola musicale di respiro europeo e mondiale.
L’ingente corpus documentario è costituito dai documenti prodotti da quattro istituzioni, ciascuna delle quali presenta un’organizzazione specifica, un’amministrazione autonoma e un destino singolare, che meritano attenzione sia ai fini di una lettura in chiave artistico-musicale, che nella prospettiva più analitica volta a  ricostruire gli indirizzi didattici e pedagogici, gli esercizi contabili e le consistenze patrimoniali.
Il complesso documentario riflette dunque le vicende delle diverse istituzioni fusesi in quella attuale, in quanto il Conservatorio, fondato nel 1807 con Real Decreto di Giuseppe Bonaparte, n. 174 del 30 giugno 1807, è il successore e l’erede dei reali antichi conservatori di Santa Maria di Loreto, di Sant’Onofrio a Capuana e di Santa Maria della Pietà de’ Turchini, confluiti in tempi e con modalità diverse.

 

Il riordinamento ha avuto inizio nel settembre del 2000, con un primo progetto generale della Soprintendenza Archivistica per la Campania, inserito nella più ampia operazione di valorizzazione del vasto patrimonio culturale dell’Ente. Questo intervento iniziale ha consentito di raccogliere notizie e dati utili, sia in relazione alle consistenze dei vari fondi sia alla descrizione delle differenti tipologie documentarie.
Bisogna sottolineare che l’archivio ha risentito dei cambiamenti di sede, delle distruzioni dovute a eventi catastrofici,  dell’incuria e di interventi inopportuni e non idonei. Due esempi su tutti: la perdita di documenti della prima metà del Seicento dell’archivio del Real Conservatorio di Santa Maria di Loreto, che durante la pestilenza del 1656 furono bruciati perché, come si legge in una Relazione dei governatori del 1748, «le carte e scritture che sempre si sono stimate materia più atta a ricevere le parti pestilenziali, per cauteal della comun salute furono tutte condannate al fuoco»; l’intervento, da considerare ormai irreversibile, operato dal bibliotecario Francesco Florimo, che riunì in volumi, per materia, numerosi documenti sciolti, utilizzando il cosiddetto metodo «peroniano». Ulteriori informazioni sullo stato dell’archivio le fornisce la relazione del 1914 di Alberto Salvagnini, Regio Commissario inviato dal Ministero della Pubblica Istruzione. La relazione, preziosissima e fondamentale per la ricostruzione della storia del Conservatorio e della sua amministrazione, dedica un intero  paragrafo all’archivio, dando indicazioni su come doveva essere tenuto: «all’archivio patrimoniale che era stato ammassato in una specie di sottoscala, sono state destinate tre stanzette del mezzanino, opportunamente fornite di scaffali, per modo che le antiche carte tanto necessarie per lo studio delle questioni legali attinenti al patrimonio siano distinte secondo la loro provenienza. Avremo dunque i vari reparti le carte del Conservatorio di Santa Maria di Loreto, di Sant’Onofrio a Capuana, della Pietà dei Turchini, del Real Collegio di San Sebastiano, e finalmente Conservatorio di San Pietro a Majella. Nel piano degli uffici amministrativi resterà soltanto l’archivio vivo, che deve’essere sempre a portata di mano. Quello della parte tecnica troverà posto in una grande stanza in prossimità dell’ufficio del segretario addetto alla Direzione». I suggerimenti del Salvagnini furono applicati sino agli anni Quaranta circa del Novecento, per poi naufragare  in decenni di negligenza, che hanno generato disordine, incuria e arbitrari rimaneggiamenti.
Dal 2002 il Conservatorio ha aperto alla consultazione parte dell’archivio, in particolare  i fondi dei tre antichi conservatori, per i quali era stata  ultimata la fase della schedatura e del riordinamento. In questo stesso periodo l’attenzione si è concentrata  sull’individuazione di materiale archivistico ammassato in locali mai oggetto di sopralluoghi.  La ricognizione ha consentito di individuare e poi censire documenti dell’Ottocento e della prima metà del Novecento di particolare interesse  e di fondamentale importanza per la ricostruzione dell’intero archivio.  Dal 2004, grazie alla programmazione della Soprintendenza Archivistica per la Campania, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali ha finanziato una serie di interventi finalizzati alla definitiva sistemazione del vasto patrimonio documentale.
Le operazioni di schedatura e riordinamento, fino a oggi condotte, hanno consentito l’identificazione e la riunificazione dell’intero patrimonio documentale di natura storica, un patrimonio che copre un arco cronologico che va dal 1544 al 1960,  mentre sono stati completati la ricostruzione e il riordinamento della documentazione prodotta dall’Istituto sino al 1860. L’archivio è stato riordinato secondo le procedure e i criteri previsti dal metodo storico-istituzionale,  applicando per la sua descrizione i condivisi standard internazionali dettati dall’International Council of Archives.
L’archivio storico è stato articolato in due sezioni: la prima, denominata Antichi Conservatori, custodisce gli archivi aggregati del Real Conservatorio di Santa Maria di Loreto (1537 – 1807), del Real Conservatorio di  Sant’Onofrio a Capuana  (1578 –1797) e del Real Conservatorio di Santa Maria della Pietà dei Turchini (1583 – 1807); la seconda sezione conserva l’archivio del Conservatorio San Pietro a Majella, con documenti che vanno dal 1807 al 1960 circa.
I documenti dei tre archivi aggregati sono stati riordinati rispettando il criterio di disposizione delle serie nell’ordine originario attraverso la rilevazione della numerazione coeva che le singole unità presentavano. Laddove non è stato riscontrato un ordine al momento della produzione, le serie sono state ricostruite attraverso lo studio dell’assetto amministrativo dei tre antichi conservatori che, come tutte le istituzioni assistenziali, avevano figure preposte per l’ amministrazione – i governatori, il razionale-segretario, il maestro di casa  – e figure deputate alla gestione assistenziale e didattica: il rettore, il vicerettore, il prefetto, i maestri di scuola, di cappella e di strumento. La struttura organizzativa interna dei fondi dei tre antichi conservatori è stata articolata in serie e sottoserie. Il fondo del Real Conservatorio di  Sant’Onofrio a Capuana ha una consistenza di 237 unità, conserva documentazione per gli anni dal 1653 al 1797 ed è stato articolato in 6 serie: Governo del Conservatorio, Patrimonio, Contabilità, Alunni e convittori, Affari contenziosi e Culto.
Il fondo del Real Conservatorio di Santa Maria di Loreto conserva documentazione per gli anni dal 1544 al 1797 ed è stato articolato in 10 serie: Governo del Conservatorio, Patrimonio,  Contabilità, Alunni e convittori, Legato Battimelo, Culto, Liti, Scritture di Giuseppe e Giovanni di Nardino, Padri Somaschi e Libri delle Musiche. La serie Scritture di Giuseppe e Giovanni di Nardino è in realtà un archivio aggregato, in quanto custodisce le scritture contabili dei ricchi commercianti di tessuti di Nardino, che nella prima metà del Seicento lasciarono al conservatorio una cospicua eredità.
Il fondo del Real Conservatorio di Santa Maria della Pietà de’ Turchini raccoglie documenti dal 1583 al maggio 1807 ed è stato articolato in nove serie: Governo del Conservatorio, Patrimonio, Contabilità, Alunni e convittori, Assistenza e beneficenza, Culto, Contenzioso, Confraternita de’ Bianchi, Cappella di Sant’Anna eretta dentro la Real Chiesa della Pietà de’ Torchini. Le ultime due serie sono degli archivi aggregati, costituiti da documenti di due istituzioni con una propria storia e una propria amministrazione.
Per l’archivio del Conservatorio San Pietro a Majella il riordinamento ha tenuto conto delle varie disposizioni  legislative e dei relativi regolamenti interni che hanno mutato l’assetto amministrativo-istituzionale del conservatorio nell’arco dell’intero ‘800 sino alla prima metà del Novecento. La documentazione è stata ricostruita con l’intento di rispettare l’integrità e la continuità delle serie collocandole nel contesto in cui furono prodotte. l’archivio è stato articolato in tre parti: la prima è costituita dai documenti prodotti dal conservatorio nel periodo preunitario (1807–1860); la seconda conserva la documentazione del periodo postunitario dal 1861 al 1889; la terza e ultima la documentazione, e i subfondi Archivio Amministrativo e Archivio Didattico, prodotta dal 1890 – anno dello Statuto approvato con Regio Decreto del 30 marzo 1890 n. 7243 e adottato dall’anno scolastico 1890-91, con cui l’istituto viene intitolato Regio Conservatorio di Musica di Napoli – al 1970 (cesura istituzionale dettata dalla legislazione archivistica che prevede, come è noto, una sezione separata d’archivio costituita dalle pratiche esaurite da oltre un quarantennio). Allo stato attuale è in via di conclusione il riordinamento della documentazione del periodo preunitario, che è stata articolata in 9 serie, Amministrazione dei beni degli antichi conservatori, Amministrazione del Conservatorio, Personale, Patrimonio, Contabilità, Alunni e convittori, Contenzioso, Archivio Musicale – Biblioteca, Ministeriali. La documentazione dal 1861 al 1970  è stata parzialmente schedata, mentre sono stati riordinati i subfondi novecenteschi Archivio Amministrativo e Archivio didattico. Il primo conserva la documentazione prodotta dagli uffici amministrativi, così come indicato dal commissario ministeriale Salvagnini nel 1914, raccolta in cassette e ordinata con un titolario di classificazione alfanumerico, proprio dell’Istituto, composto da 22 titoli: Titolo I Presidente, Consiglio di Amministrazione, Statuto; Titolo 2 Vigilanza; Titolo 3 Manifestazione d’arte e di scuola; Titolo 4 Scuola; Titolo 5 Biblioteca; Titolo 6 Museo – Chiesa San Pietro a Majella Arredi Sacri – Pinacoteca – Celebrazioni Martucciane; Titolo 7 Canto corale; Titolo 8 Premi; Titolo 9 Personale; Titolo 10 Concorsi; Titolo 11 Convitto; Titolo 12 Proprietà Immobiliare (edificio del Conservatorio); Titolo 13 Proprietà immobiliari (Proprietà Urbane); Titolo 14 Proprietà immobiliare. Vendite ed espropri; Titolo 15 Proprietà mobiliare; Titolo 16 Uffici; Titolo 17 Contabilità; Titolo 18 Consulenza legale, Titolo 19 Servizio tecnico; Titolo 20 Pratiche varie; Titolo Sezione Reggio Calabria; Titolo Agimus. I limiti cronologici della documentazione in esso compresa vanno dal 1890 al 2000 circa.
Il subfondo Archivio didattico conserva documentazione relativa agli anni dal 1890 al 1980 circa. L’intervento di schedatura ha interessato tutta la documentazione, mentre il riordinamento, attraverso lo studio e la comparazione degli statuti e dei regolamenti interni del conservatorio e della legislazione nazionale in materia di istruzione artistico-musicale, è stata effettuato per la documentazione prodotta al 1945. Il subfondo è stata articolato in 10 serie: Deliberazioni (composta da un unico registro che conserva le deliberazioni, poi ordinanze, adottate dai direttori negli anni scolastici dal 1925 al 1940; Pratiche alunni (suddivisa in sottoserie: Alunni interni, Privatisti, Sezione staccata Salerno, Sezione staccata Martuscelli, sezione staccata Reggio Calabria e infine sottoserie Vecchio programma, contenente le pratiche degli alunni che terminarono gli studi negli anni Trenta con i programmi precedenti a quelli approvati dal Regio Decreto  11 dicembre 1930 n. 1945); Registri degli alunni, poi Registri matricole istituiti sotto la direzione del Direttore Francesco Cilea dall’anno scolastico 1915 -1916; Registri degli esami e delle ammissioni; Partiture, serie di registri di particolare interesse, anche questa voluta dal Cilea  a partire dell’anno scolastico 1913-1914, per la registrazione dei corsi principali, dei corsi complementari e dei corsi di Lettere maschili e femminili, delle diverse classi di insegnamento, dei nominativi dei professori, degli alunni e dei relativi voti di profitto; Registri dei Professori; Contabilità;  Domande di ammissione per canto corale, corso di avviamento al teatro lirico per cantanti, corso per danza classica; Attestati e diplomi; Fascicoli medie disciplinari.

 

A cura di Tommasina Boccia