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Achille In Sciro

sciroAutore: Sarro, Domenico
Descrizione: con l’Achille in Sciro venne inaugurato, nel 1737, il teatro S. Carlo. La sua edificazione fu voluta da Carlo III di Borbone (non a caso per giorno di inaugurazione venne scelto il 4 novembre, onomastico del re) per sostituire, nel ruolo di teatro regio, il vecchio teatro di S. Bartolomeo. Il S. Carlo è il più antico teatro d’opera tuttora in attività.

Achille In Sciro

sc2Autore: Sarro, Domenico
Descrizione: pagina della partitura

 

 

Adelson e Salvini

adelsonDescrizione: Adelson e Salvini è il primo melodramma di Bellini, rappresentato nel 1825 al teatro del Conservatorio di S. Sebastiano. Era tradizione del Conservatorio napoletano che gli alunni più meritevoli rappresentassero, a coronamento del corso di studi, un proprio lavoro teatrale. I frammenti autografi conservati alla Biblioteca del Conservatorio di Napoli fanno parte di una rielaborazione compiuta da Bellini in vista di una rappresentazione al teatro del Fondo, che però non andò mai in scena.

Ardo sospiro e piango

ardoAutore: Rossi, Luigi
Descrizione: nel corso dell’Ottocento, con l’intento di ordinare il materiale attraverso l’ordine alfabetico degli autori, sono stati smembrati molti manoscritti antologici contenenti cantate di vari autori. Il manoscritto da cui è stata estrapolata questa cantata a due voci di Luigi Rossi era in origine una antologia di cantate a due voci; è stato finora possibile individuare altre cantate di Francesco Antonio Tenaglia e Francesco Provenzale provenienti dallo stesso manoscritto.

Christus e Miserere

chrAutore: Paisiello, Giovanni
Descrizione: a differenza dell’opera, che di norma restava in repertorio per pochi anni, la musica sacra veniva spesso ripresa per lungo tempo; in particolare il Christus e Miserere, che si cantava in occasione dei riti della Settimana Santa, continuava ad essere ripreso a volte per decenni. Da una nota sulle carte di guardia apprendiamo che questa composizione di Paisiello, scritta per il convento di SS. Severino e Sossio nel 1794, venne eseguita ancora nella chiesa del Conservatorio nel 1888.

Concerto in Sol Maggiore per due flauti e orchestra

concAutore: Cimarosa, Domenico
Descrizione: la musica strumentale napoletana è rimasta per lungo tempo legata ad una committenza, il più delle volte da parte di famiglie nobili appassionate di musica. Nel caso del Concerto per due flauti di Cimarosa, si tratta dell’ambasciatore austriaco a Napoli, appartenente alla famiglia Esterhazy. Gli Esterhazy hanno un posto importante nella storia della musica viennese per i rapporti, tra i maggiori, con Haydn, Mozart, Beethoven e Schubert.

Concerto in Sol Maggiore per due flauti ed orchestra

conc2Autore: Cimarosa, Domenico
Descrizione: pagina della partitura

 

 

Concerto per cembalo ed orchestra in Do Maggiore

9Autore: Paisiello, Giovanni
Descrizione: il Concerto in Do maggiore per cembalo venne composto da Paisiello tra il 1781 ed il 1783 (gli anni del soggiorno pietroburghese). Come era frequente per la musica strumentale di quel periodo, il concerto venne composto per essere eseguito da un nobile dilettante, in questo caso una dama d’onore di Caterina II di Russia.

Concerto per violoncello ed orchestra d’archi in Fa Minore

10Autore: Leo, Leonardo
Descrizione: Leonardo Leo (1694-1744), allievo di Nicola Fago e maestro di Piccinni e Jommelli, si inserisce nella grande scuola dei quattro Coservatori napoletani. Il Concerto per violoncello (uno dei 6 da lui composti tra il 1737 ed il 1738) è anche testimonianza della vita musicale che si svolgeva presso le famiglie nobili napoletane: fu scritto per la famiglia del Duca Carafa di Maddaloni, la stessa che più di cinquant’anni prima aveva fornito la prima occasione di incontro tra un giovanissimo Alessandro Scarlatti e Napoli, organizzando nel 1681 una rappresentazione nel teatro del suo palazzo degli Equivoci nel sembiante, la prima opera scarlattiana.

Da sventura a sventura

svAutore: Scarlatti, Alessandro
Descrizione: la Cantata Da sventura a sventura di Alessandro Scarlatti è un raro – forse unico – caso in cui la parte strumentale, invece che dal basso continuo, è realizzata da una parte di clavicembalo fortemente concertante, scritta per esteso dallo stesso compositore. La sua particolarità non è sfuggita a Giuseppe Sigismondo, bibliotecario della Pietà dei Turchini, compositore e bibliografo, che ha realizzato la copia proposta nell’immagine.

Didone Abbandonata

didoneAutore: Piccinni, Nicola
Descrizione:Trentasei anni dopo la prima versione, andata in scena al teatro San Carlo con musica di Domenico Sarri, e dopo circa altre quaranta versioni musicali, anche Nicola Piccinni, nel 1770, mette in musica il celeberrimo libretto metastasiano. La fortuna della Didone abbandonata continuerà ancora per oltre cinquant’anni fino al 1823, quando verrà musicata da Saverio Mercadante

El robo de Proserpina y sentencia de Jupiter

12Autore: Coppola, Filippo
Descrizione: Filippo Coppola (1628-1680) fu Maestro della cappella reale napoletana dal 1658 fino alla morte, e contemporaneamente fu, assieme a Francesco Provenzale, tra i primi compositori napoletani attivi nel teatro d’opera. El robo de Proserpina, rappresentata al Palazzo Reale nel 1678, è un atipico esempio di melodramma in lingua spagnola, chiaro omaggio al governo spagnolo di quel periodo.

Il Barbiere di Siviglia

13Autore: Paisiello, Giovanni
Descrizione: Rappresentata nel 1782 a San Pietroburgo, alla corte di Caterina di Russia, il Barbiere di Siviglia di Paisiello (una delle prime opere tratte dalla commedia di Beaumarchais) ebbe un successo duraturo, tanto da essere ancora ben presente in repertorio nel 1816, anno della prima rappresentazione del Barbiere di Rossini. L’autografo di Paisiello conserva le tracce degli adattamenti cui venivano normalmente sottoposte le opere da una rappresentazione all’altra.

Il Flaminio

14Autore: Pergolesi, Giovanbattista
Descrizione:Il Flaminio è l’ultima opera di Pergolesi (rappresentata al teatro Nuovo nel 1735, pochi mesi prima della morte). Il libretto non è più tutto in napoletano, come avveniva nella primitiva commedeja pe’ mmusica; l’alternanza tra italiano e napoletano (ormai non più lingua, ma dialetto) connota rispettivamente i personaggi “alti” e quelli “bassi”. Il Flaminio è tra le composizioni di Pergolesi utilizzate da Strawinski come base per il suo Pulcinella.

Il matrimonio segreto

matrAutore: Cimarosa, Domenico
Descrizione: Il matrimonio segreto fu scritta e rappresentata nel 1792 a Vienna, dove Cimarosa si era fermato di ritorno dal suo soggiorno a San Pietroburgo. L’enorme successo della prima rappresentazione (l’imperatore Leopoldo II volle che l’intera opera fosse replicata seduta stante) continuò a lungo, tanto che l’opera conobbe non meno di trenta rappresentazioni fino alla fine del secolo, e – caso molto raro per le opere di questo periodo – veniva ancora messa in scena, anche se episodicamente, anche oltre la metà dell’Ottocento.

L’Arsace

arsaceAutore: Sarro, Domenico
Descrizione: L’Arsace di Domenico Sarro andò in scena al Teatro S. Bartolomeo nel 1718. Questa copia della partitura è stata considerata autografa (come attesta il timbro sul frontespizio), forse a causa della dicitura “originale” apposta, sempre sul frontespizio, successivamente alla redazione del manoscritto. In realtà si tratta di un copista napoletano di cui si conservano una gran quantità di manoscritti di opere e di cantate.

Il Pirata

pirataAutore: Bellini, Vincenzo
Descrizione: Il pirata è l’opera con la quale Bellini fa il suo trionfale esordio alla Scala di Milano. Assieme alla Zaira è una delle due opere belliniane non andate in scena in prima rappresentazione a Napoli di cui la biblioteca del Conservatorio conserva l’autografo, probabile testimonianza della fraterna amicizia che legava il bibliotecario Francesco Florimo a Bellini, suo compagno di studi.

L’elisir d’amore

elisirAutore: Donizetti, Gaetano
Descrizione:Tra i numerosi autografi donizettiani conservati alla biblioteca del Conservatorio di Napoli spicca quello dell’Elisir d’amore, uno dei capolavori assoluti di Donizetti. Questa partitura, dopo essere stato digitalizzata, è stata sottoposta ad una completa operazione di restauro.

La gazzetta

gzAutore: Rossini, Gioachino
Descrizione: Gli autografi di alcune delle opere del periodo napoletano di Rossini sono conservate alla biblioteca del Conservatorio. Tra queste La gazzetta, andata in scena al teatro dei Fiorentini nel 1816.

 

La Giuditta

gzpartAutore: Scarlatti, Alessandro
Descrizione: La legatura riporta sulla copertina lo stemma cardinalizio di Pietro Ottoboni, autore del libretto della Giuditta e protettore di Alessandro Scarlatti. La ricchezza della decorazione della legatura è chiaro segno di una copia da collezione (che presenta infatti anche una scrittura più elegante rispetto al pur alto standard dei copisti di questo periodo). Il fraintendimento di una nota coeva su di una carta di guardia (“quella fu la miglior opera di Scarlatti la quale fu regalata dal medemo al Cardinal Fieschi”) ha portato a ritenere autografa la partitura.

La Giuditta

gzp2Autore: Scarlatti, Alessandro
Descrizione: pagina della partitura

 

 

La Paglietta

paglAutore: Faggioli, Michelangelo
Descrizione: Michelangelo Faggioli (Napoli, 1666-1733) è stato uno dei compositori che ha partecipato, nei primissimi anni del ‘700 alla stagione della commedeja pe’ mmusica in dialetto napoletano. Tra le sue poche composizioni sopravvissute (tutte alla Biblioteca del Conservatorio di Napoli) c’è la Cantata La Paglietta, una presa in giro del ceto forense napoletano, tanto più gustosa se si pensa che lo stesso Faggioli era avvocato, e che spesso erano avvocati i librettisti della commedeja pe’ mmusica.

Laudate pueri

laudateAutore: Pergolesi, Giovanbattista
Descrizione:nel corso degli ultimi cinquanta anni il catalogo delle opere pergolesiane è stato sottoposto ad una attenta revisione. Particolarmente critico si è rivelato il settore della musica liturgica, in cui soltanto undici delle oltre sessanta composizioni tradizionalmente attribuite a Pergolesi sono attualmente considerate sicuramente autentiche. Il salmo Laudate pueri, grazie all’evidenza data dalla sopravvivenza dell’autografo, è tra queste.

Li zite ‘n galera

ziteAutore: Vinci, Leonardo
Descrizione: Li zite ‘n galera, rappresentato al Teatro dei Fiorentini nel 1722, è il più celebre esempio di commedeja pe’ mmusica di cui sia sopravvissuta la partitura. Il napoletano, in questa prima stagione, non è considerato un dialetto, ma una vera lingua, in cui esprimere interamente il testo, comprese didascalie sceniche e indicazioni di atto e di scena.

Messa da Requiem in Sol minore per 4 Voci e orchestra

messaAutore: Cimarosa, Domenico
Descrizione:
La Messa da Requiem in Sol minore di Cimarosa venne scritta a San Pietroburgo subito dopo il suo arrivo, nel dicembre del 1787. Venne eseguita per i funerali della duchessa Serra Capriola, moglie dell’ambasciatore in Russia del Regno delle Due Sicilie, che ebbe probabilmente un ruolo importante nell’assicurare a Cimarosa l’incarico di maestro di cappella presso la corte di Caterina di Russia.

Miserere

miserereAutore: Leo, Leonardo
Descrizione: il Miserere di Leo è considerato uno dei caposaldi della musica sacra napoletana nello stile osservato, che si rifà, almeno idealmente, allo stile contrappuntistico cinquecentesco. Wagner, in una sua visita a Napoli, ebbe modo di ascoltare questo Miserere, restandone profondamente colpito

Notturno per orchestra in Re Maggiore

notturnoAutore: Sigismondo, Giuseppe
Descrizione:Giuseppe Sigismondo (1739-1826) è stato bibliotecario del Conservatorio di Napoli succedendo al fondatore Saverio Mattei. La sua collezione di stampe e manoscritti musicali è stata venduta al Conservatorio di Napoli in due riprese (nel 1794 e, dagli eredi, subito dopo la morte di Sigismondo), arricchendo notevolmente la biblioteca. Oltre alle edizioni di madrigali cinque-seicenteschi, ai trattati teorici e ai manoscritti (anche autografi) di autori in prevalenza napoletani, è da segnalare, nella collezione di Sigismondo, anche la presenza di un folto gruppo di sue composizioni. Sebbene si autodefinisse “dilettante di musica”, Sigismondo aveva infatti seguito solidi studi musicali; secondo quanto egli stesso dichiara, erano stati suoi maestri, tra gli altri, Porpora e Jommelli.

Orfeo ed Euridice

orfeoAutore: Gluck, Christoph Willibald
Descrizione: la splendida copertina in marocchino decorato in oro è il segno distintivo dei manoscritti donati alla neonata biblioteca del Conservatorio della Pietà dei Turchini dalla moglie di Ferdinando IV, Maria Carolina d’Austria. Il manoscritto proposto è la versione dell’Orfeo ed Euridice andata in scena nel 1774 al teatro S. Carlo. In quell’occasione l’opera di Gluck venne profondamente rimaneggiata rispetto all’originale viennese, in modo da adeguarlo al gusto prevalente a Napoli; degli adattamenti venne incaricato Johann Christian Bach, figlio di Johann Sebastian.

Sinfonia

sinfoniaAutore: MARTUCCI, Giuseppe
Descrizione: il Conservatorio napoletano ha accompagnato Giuseppe Martucci (Capua 1856 – Napoli 1909) per tutta la vita; egli ne è stato dapprima allievo (1868-1871), poi docente di Pianoforte (1880-1886) e infine direttore (1902-1909). La Sinfonia op. 75 è uno dei lavori più significativi della cosiddetta “rinascita strumentale” della musica italiana, di cui Martucci fu uno dei principali artefici. L’autografo della sinfonia appartiene ad un fondo di manoscritti autografi conservato alla Biblioteca del Conservatorio di Napoli (circa 70 unità); è datato “Castiglione dei Pepoli Luglio 1895”; la sinfonia appartiene quindi al periodo in cui Martucci era direttore del Liceo Musicale di Bologna (1886-1902).

Socrate immaginario

socraterAutore: Paisiello, Giovanni
Descrizione: il libretto del Socrate immaginario, sebbene firmato soltanto da Giovan Battista Lorenzi, si avvalse della collaborazione di Ferdinando Galiani, figura di spicco della cultura napoletana della seconda metà del Settecento, che conservò a lungo cordiali rapporti con paisiello. Il libretto prende in giro un certo tipo di erudito, e nel protagonista è riconoscibile Saverio Mattei, il fondatore della biblioteca del Conservatorio della Pietà dei Turchini.

Toni ecclesiastici

toniAutore: Greco, Gaetano
Descrizione: Gaetano Greco (c1657-1728), con la sua lunga attività di insegnamento nel Conservatorio dei Poveri di Gesù Cristo (dal 1777 alla morte) può essere considerato uno dei fondatori della scuola napoletana. Tra i suoi alleivi si contano Nicola Porpora, Leonardo Vinci e Domenico Scarlatti. Un intento didattico non è estraneo nemmeno a questi Toni ecclesiastici, in cui i Dixit che introducono i versetti vengono proposti con diverse armonizzazioni

Vulcano

vulcanoAutore: Porpora, Nicola
Descrizione: la carriera di Nicola Porpora (1686-1768) ha toccato molte delle capitali della musica del settecento: oltre a Napoli, dove nacque e studiò, fu attivo a Roma, Vienna, Monaco, Venezia, Londra (in concorrenza con Haendel) e Dresda, per poi tornare a Napoli e trascorrervi gli ultimi anni della sua vita. La cantata con archi Vulcano, composta presumibilmente durante uno dei suoi soggiorni veneziani degli anni Trenta del Settecento, è uno dei pochi suoi autografi di cantate sopravvissuti.