{"id":1148,"date":"2017-03-29T13:54:25","date_gmt":"2017-03-29T13:54:25","guid":{"rendered":"https:\/\/www.sanpietroamajella.it\/?page_id=1148"},"modified":"2017-03-29T13:55:42","modified_gmt":"2017-03-29T13:55:42","slug":"riordinamento","status":"publish","type":"page","link":"https:\/\/www.sanpietroamajella.it\/riordinamento\/","title":{"rendered":"Riordinamento"},"content":{"rendered":"
Obiettivo fondamentale degli interventi archivistici iniziati nel 2000 \u00e8 stata la ricostruzione di un\u2019architettura del passato, fatta di memoria, testimonianze e \u00a0fonti primarie, indispensabile per fare emergere la trama minuta delle relazioni, delle iniziative, delle scelte programmatiche che hanno consentito la nascita e lo sviluppo a Napoli di una scuola musicale di respiro europeo e mondiale.<\/div>\n
L\u2019ingente corpus documentario \u00e8 costituito dai documenti prodotti da quattro istituzioni, ciascuna delle quali presenta un\u2019organizzazione specifica, un\u2019amministrazione autonoma e un destino singolare, che meritano attenzione sia ai fini di una lettura in chiave artistico-musicale, che nella prospettiva pi\u00f9 analitica volta a \u00a0ricostruire gli indirizzi didattici e pedagogici, gli esercizi contabili e le consistenze patrimoniali.<\/div>\n
Il complesso documentario riflette dunque le vicende delle diverse istituzioni fusesi in quella attuale, in quanto il Conservatorio, fondato nel 1807 con Real Decreto di Giuseppe Bonaparte, n. 174 del 30 giugno 1807, \u00e8 il successore e l\u2019erede dei reali antichi conservatori di Santa Maria di Loreto, di Sant\u2019Onofrio a Capuana e di Santa Maria della Piet\u00e0 de\u2019 Turchini, confluiti in tempi e con modalit\u00e0 diverse.<\/div>\n

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Il riordinamento ha avuto inizio nel settembre del 2000, con un primo progetto generale della Soprintendenza Archivistica per la Campania, inserito nella pi\u00f9 ampia operazione di valorizzazione del vasto patrimonio culturale dell\u2019Ente. Questo intervento iniziale ha consentito di raccogliere notizie e dati utili, sia in relazione alle consistenze dei vari fondi sia alla descrizione delle differenti tipologie documentarie.<\/div>\n
Bisogna sottolineare che l\u2019archivio ha risentito dei cambiamenti di sede, delle distruzioni dovute a eventi catastrofici, \u00a0dell\u2019incuria e di interventi inopportuni e non idonei. Due esempi su tutti: la perdita di documenti della prima met\u00e0 del Seicento dell\u2019archivio del Real Conservatorio di Santa Maria di Loreto, che durante la pestilenza del 1656 furono bruciati perch\u00e9, come si legge in una Relazione dei governatori del 1748, \u00able carte e scritture che sempre si sono stimate materia pi\u00f9 atta a ricevere le parti pestilenziali, per cauteal della comun salute furono tutte condannate al fuoco\u00bb; l\u2019intervento, da considerare ormai irreversibile, operato dal bibliotecario Francesco Florimo, che riun\u00ec in volumi, per materia, numerosi documenti sciolti, utilizzando il cosiddetto metodo \u00abperoniano\u00bb. Ulteriori informazioni sullo stato dell\u2019archivio le fornisce la relazione del 1914 di Alberto Salvagnini, Regio Commissario inviato dal Ministero della Pubblica Istruzione. La relazione, preziosissima e fondamentale per la ricostruzione della storia del Conservatorio e della sua amministrazione, dedica un intero \u00a0paragrafo all\u2019archivio, dando indicazioni su come doveva essere tenuto: \u00aball\u2019archivio patrimoniale che era stato ammassato in una specie di sottoscala, sono state destinate tre stanzette del mezzanino, opportunamente fornite di scaffali, per modo che le antiche carte tanto necessarie per lo studio delle questioni legali attinenti al patrimonio siano distinte secondo la loro provenienza. Avremo dunque i vari reparti le carte del Conservatorio di Santa Maria di Loreto, di Sant\u2019Onofrio a Capuana, della Piet\u00e0 dei Turchini, del Real Collegio di San Sebastiano, e finalmente Conservatorio di San Pietro a Majella. Nel piano degli uffici amministrativi rester\u00e0 soltanto l\u2019archivio vivo, che deve\u2019essere sempre a portata di mano. Quello della parte tecnica trover\u00e0 posto in una grande stanza in prossimit\u00e0 dell\u2019ufficio del segretario addetto alla Direzione\u00bb. I suggerimenti del Salvagnini furono applicati sino agli anni Quaranta circa del Novecento, per poi naufragare \u00a0in decenni di negligenza, che hanno generato disordine, incuria e arbitrari rimaneggiamenti.<\/div>\n
Dal 2002 il Conservatorio ha aperto alla consultazione parte dell\u2019archivio, in particolare \u00a0i fondi dei tre antichi conservatori, per i quali era stata \u00a0ultimata la fase della schedatura e del riordinamento. In questo stesso periodo l\u2019attenzione si \u00e8 concentrata \u00a0sull\u2019individuazione di materiale archivistico ammassato in locali mai oggetto di sopralluoghi. \u00a0La ricognizione ha consentito di individuare e poi censire documenti dell\u2019Ottocento e della prima met\u00e0 del Novecento di particolare interesse \u00a0e di fondamentale importanza per la ricostruzione dell\u2019intero archivio. \u00a0Dal 2004, grazie alla programmazione della Soprintendenza Archivistica per la Campania, il Ministero per i Beni e le Attivit\u00e0 Culturali ha finanziato una serie di interventi finalizzati alla definitiva sistemazione del vasto patrimonio documentale.<\/div>\n
Le operazioni di schedatura e riordinamento, fino a oggi condotte, hanno consentito l\u2019identificazione e la riunificazione dell\u2019intero patrimonio documentale di natura storica, un patrimonio che copre un arco cronologico che va dal 1544 al 1960, \u00a0mentre sono stati completati la ricostruzione e il riordinamento della documentazione prodotta dall\u2019Istituto sino al 1860. L\u2019archivio \u00e8 stato riordinato secondo le procedure e i criteri previsti dal metodo storico-istituzionale, \u00a0applicando per la sua descrizione i condivisi standard internazionali dettati dall\u2019International Council of Archives.<\/div>\n
L\u2019archivio storico \u00e8 stato articolato in due sezioni: la prima, denominata Antichi Conservatori, custodisce gli archivi aggregati del Real Conservatorio di Santa Maria di Loreto (1537 \u2013 1807), del Real Conservatorio di \u00a0Sant\u2019Onofrio a Capuana \u00a0(1578 \u20131797) e del Real Conservatorio di Santa Maria della Piet\u00e0 dei Turchini (1583 – 1807); la seconda sezione conserva l\u2019archivio del Conservatorio San Pietro a Majella, con documenti che vanno dal 1807 al 1960 circa.<\/div>\n
I documenti dei tre archivi aggregati sono stati riordinati rispettando il criterio di disposizione delle serie nell\u2019ordine originario attraverso la rilevazione della numerazione coeva che le singole unit\u00e0 presentavano. Laddove non \u00e8 stato riscontrato un ordine al momento della produzione, le serie sono state ricostruite attraverso lo studio dell\u2019assetto amministrativo dei tre antichi conservatori che, come tutte le istituzioni assistenziali, avevano figure preposte per l\u2019 amministrazione \u2013 i governatori, il razionale-segretario, il maestro di casa \u00a0\u2013 e figure deputate alla gestione assistenziale e didattica: il rettore, il vicerettore, il prefetto, i maestri di scuola, di cappella e di strumento. La struttura organizzativa interna dei fondi dei tre antichi conservatori \u00e8 stata articolata in serie e sottoserie. Il fondo del Real Conservatorio di \u00a0Sant\u2019Onofrio a Capuana ha una consistenza di 237 unit\u00e0, conserva documentazione per gli anni dal 1653 al 1797 ed \u00e8 stato articolato in 6 serie: Governo del Conservatorio, Patrimonio, Contabilit\u00e0, Alunni e convittori, Affari contenziosi e Culto.<\/div>\n
Il fondo del Real Conservatorio di Santa Maria di Loreto conserva documentazione per gli anni dal 1544 al 1797 ed \u00e8 stato articolato in 10 serie: Governo del Conservatorio, Patrimonio, \u00a0Contabilit\u00e0, Alunni e convittori, Legato Battimelo, Culto, Liti, Scritture di Giuseppe e Giovanni di Nardino, Padri Somaschi e Libri delle Musiche. La serie Scritture di Giuseppe e Giovanni di Nardino \u00e8 in realt\u00e0 un archivio aggregato, in quanto custodisce le scritture contabili dei ricchi commercianti di tessuti di Nardino, che nella prima met\u00e0 del Seicento lasciarono al conservatorio una cospicua eredit\u00e0.<\/div>\n
Il fondo del Real Conservatorio di Santa Maria della Piet\u00e0 de\u2019 Turchini raccoglie documenti dal 1583 al maggio 1807 ed \u00e8 stato articolato in nove serie: Governo del Conservatorio, Patrimonio, Contabilit\u00e0, Alunni e convittori, Assistenza e beneficenza, Culto, Contenzioso, Confraternita de’ Bianchi, Cappella di Sant’Anna eretta dentro la Real Chiesa della Piet\u00e0 de’ Torchini. Le ultime due serie sono degli archivi aggregati, costituiti da documenti di due istituzioni con una propria storia e una propria amministrazione.<\/div>\n
Per l\u2019archivio del Conservatorio San Pietro a Majella il riordinamento ha tenuto conto delle varie disposizioni \u00a0legislative e dei relativi regolamenti interni che hanno mutato l\u2019assetto amministrativo-istituzionale del conservatorio nell\u2019arco dell\u2019intero \u2018800 sino alla prima met\u00e0 del Novecento. La documentazione \u00e8 stata ricostruita con l\u2019intento di rispettare l\u2019integrit\u00e0 e la continuit\u00e0 delle serie collocandole nel contesto in cui furono prodotte. l\u2019archivio \u00e8 stato articolato in tre parti: la prima \u00e8 costituita dai documenti prodotti dal conservatorio nel periodo preunitario (1807\u20131860); la seconda conserva la documentazione del periodo postunitario dal 1861 al 1889; la terza e ultima la documentazione, e i subfondi Archivio Amministrativo e Archivio Didattico, prodotta dal 1890 \u2013 anno dello Statuto approvato con Regio Decreto del 30 marzo 1890 n. 7243 e adottato dall\u2019anno scolastico 1890-91, con cui l\u2019istituto viene intitolato Regio Conservatorio di Musica di Napoli \u2013 al 1970 (cesura istituzionale dettata dalla legislazione archivistica che prevede, come \u00e8 noto, una sezione separata d’archivio costituita dalle pratiche esaurite da oltre un quarantennio). Allo stato attuale \u00e8 in via di conclusione il riordinamento della documentazione del periodo preunitario, che \u00e8 stata articolata in 9 serie, Amministrazione dei beni degli antichi conservatori, Amministrazione del Conservatorio, Personale, Patrimonio, Contabilit\u00e0, Alunni e convittori, Contenzioso, Archivio Musicale \u2013 Biblioteca, Ministeriali. La documentazione dal 1861 al 1970 \u00a0\u00e8 stata parzialmente schedata, mentre sono stati riordinati i subfondi novecenteschi Archivio Amministrativo e Archivio didattico. Il primo conserva la documentazione prodotta dagli uffici amministrativi, cos\u00ec come indicato dal commissario ministeriale Salvagnini nel 1914, raccolta in cassette e ordinata con un titolario di classificazione alfanumerico, proprio dell\u2019Istituto, composto da 22 titoli: Titolo I Presidente, Consiglio di Amministrazione, Statuto; Titolo 2 Vigilanza; Titolo 3 Manifestazione d\u2019arte e di scuola; Titolo 4 Scuola; Titolo 5 Biblioteca; Titolo 6 Museo \u2013 Chiesa San Pietro a Majella Arredi Sacri \u2013 Pinacoteca \u2013 Celebrazioni Martucciane; Titolo 7 Canto corale; Titolo 8 Premi; Titolo 9 Personale; Titolo 10 Concorsi; Titolo 11 Convitto; Titolo 12 Propriet\u00e0 Immobiliare (edificio del Conservatorio); Titolo 13 Propriet\u00e0 immobiliari (Propriet\u00e0 Urbane); Titolo 14 Propriet\u00e0 immobiliare. Vendite ed espropri; Titolo 15 Propriet\u00e0 mobiliare; Titolo 16 Uffici; Titolo 17 Contabilit\u00e0; Titolo 18 Consulenza legale, Titolo 19 Servizio tecnico; Titolo 20 Pratiche varie; Titolo Sezione Reggio Calabria; Titolo Agimus. I limiti cronologici della documentazione in esso compresa vanno dal 1890 al 2000 circa.<\/div>\n
Il subfondo Archivio didattico conserva documentazione relativa agli anni dal 1890 al 1980 circa. L\u2019intervento di schedatura ha interessato tutta la documentazione, mentre il riordinamento, attraverso lo studio e la comparazione degli statuti e dei regolamenti interni del conservatorio e della legislazione nazionale in materia di istruzione artistico-musicale, \u00e8 stata effettuato per la documentazione prodotta al 1945. Il subfondo \u00e8 stata articolato in 10 serie: Deliberazioni (composta da un unico registro che conserva le deliberazioni, poi ordinanze, adottate dai direttori negli anni scolastici dal 1925 al 1940; Pratiche alunni (suddivisa in sottoserie: Alunni interni, Privatisti, Sezione staccata Salerno, Sezione staccata Martuscelli, sezione staccata Reggio Calabria e infine sottoserie Vecchio programma, contenente le pratiche degli alunni che terminarono gli studi negli anni Trenta con i programmi precedenti a quelli approvati dal Regio Decreto \u00a011 dicembre 1930 n. 1945); Registri degli alunni, poi Registri matricole istituiti sotto la direzione del Direttore Francesco Cilea dall\u2019anno scolastico 1915 -1916; Registri degli esami e delle ammissioni; Partiture, serie di registri di particolare interesse, anche questa voluta dal Cilea \u00a0a partire dell\u2019anno scolastico 1913-1914, per la registrazione dei corsi principali, dei corsi complementari e dei corsi di Lettere maschili e femminili, delle diverse classi di insegnamento, dei nominativi dei professori, degli alunni e dei relativi voti di profitto; Registri dei Professori; Contabilit\u00e0; \u00a0Domande di ammissione per canto corale, corso di avviamento al teatro lirico per cantanti, corso per danza classica; Attestati e diplomi; Fascicoli medie disciplinari.<\/div>\n

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A cura di Tommasina Boccia<\/div>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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