La Primavera del San Pietro a Majella. Venerdì 21 maggio ore 18,00 terzo appuntamento in streaming

Con un programma tutto beethoveniano, prosegue la rassegna del Conservatorio di Napoli “Musica in avvicinamento, La primavera del San Pietro a Majella”. L’appuntamento è previsto per venerdì 21 maggio 2021 alle ore 18.00, in diretta streaming gratuita fruibile attraverso le piattaforme ufficiali del Conservatorio, la pagina Facebook (raggiungibile al link https://www.facebook.com/conservatoriodimusicasanpietroamajelladinapoli ) e il canale YouTube (raggiungibile al link www.youtube.com/channel/UCniPOSH42fLEjlUqKXRXnKw ).

I protagonisti, questa volta, saranno gli allievi della classe di musica da camera del M° Valeria Lambiase, che proporranno un concerto intitolato “Luci cameristiche a Vienna: viaggio durante dieci anni della vita di Ludwig van Beethoven”.

In apertura, sarà eseguito l’Adagio cantabile dal Settimino per archi e fiati op. 20, in Mi bemolle maggiore. Composta tra il 1799 e il 1800, l’opera si divide in sei movimenti, di cui l’Adagio costituisce il secondo. L’organico si compone di clarinetto, corno, fagotto, violino, viola, violoncello e contrabbasso, che per l’occasione verranno suonati rispettivamente da Raffaele Marfella, Giovanbattista Cutolo, Mario Brusini, Marilena Di Martino, Matteo Introna, Gaia Ferrantini e Federico Perna.

A seguire, la voce del mezzosoprano Elide Facciuto, accompagnata al pianoforte da Lorenzo Perrella, ci condurrà tra le note del Lied der Mignon “Kennst du das Land” (Canto di Mignon, “Conosci tu il paese”), op. 75 n. 1, in La maggiore. Composto nel 1809, il brano appartiene ad una raccolta di sei lieder pubblicata nel 1810. Il testo, tratto dal romanzo di W. Goethe Wilhelm Meister. Gli anni di apprendistato, è un canto di nostalgia intonato dal personaggio di Mignon, che ricorda il proprio paese d’origine.

Terzo tra i brani in programma, il lied Adelaide op. 46, in Si bemolle maggiore, è forse tra i più celebri del compositore di Bonn. È suddiviso in quattro strofe e si basa su un testo del poeta Friedrich Matthisson (a cui è anche dedicato). Esso fu composto tra il 1795 e il 1796, ma pubblicato soltanto nel 1797.

Dal ciclo Sechs Lieder von Gellert op. 48, raccolta pubblicata nel 1803, sono tratti i successivi tre brani previsti dal programma: Busslied (Canto di penitenza), Die Ehre Gottes in der Natur (La gloria di Dio nella natura) e Vom Tode (Della morte). Come si evince dal titolo dell’opera, le composizioni si basano sui testi del poeta Christian Fürchtegott Gellert.

Il concerto proseguirà con l’esecuzione del lied In questa tomba oscura, WoO 133, in La bemolle maggiore, pubblicato nel 1808 su testo di Giuseppe Carpani. Articolato in tre parti, esso è stato definito dal musicologo Vincenzo Terenzio come un’opera in cui convivono il momento classico e quello romantico di Beethoven «nel segno di una compatta originalità espressiva».

Con la raccolta Sensucht (Nostalgia), WoO 134, e con il lied Zärtliche Liebe (Tenero amore), WoO 123, si concluderà il “viaggio musicale” nel decennio beethoveniano 1797-1810. La prima opera, pubblicata in quattro diverse edizioni tra il 1807 e il 1808, si compone di quattro lieder i cui testi, ancora una volta, sono tratti dal romanzo Wilhelm Meister di Goethe; la seconda opera, composta nel 1797 ma pubblicata solo nel 1803, si basa su un testo del poeta Karl Friederich Wihlelm Herrosee.  

Ascolteremo tutti i brani dalle voci del tenore Alessandro Romano, del baritono Armando Napoletano, del basso Pasquale Petrillo e, di nuovo, del mezzosoprano Elide Facciuto, che si alterneranno nelle interpretazioni. L’accompagnamento è affidato al pianista Lorenzo Perrella.

Sara Amoresano,

Conservatorio di Musica

“San Pietro a Majella” di Napoli